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Osservatorio “Nuove forme di distribuzione”

Osservatorio “Nuove Forme Di Distribuzione”

Osservatorio “Nuove forme di distribuzione radiotelevisiva: piattaforme cross-mediali e servizi web-oriented”

Si tratta di un Osservatorio che vuol rappresentare l’esigenza di un’analisi nelle fasi più avanzate dello sviluppo tecnologico e di mercato registratosi nel campo dei sistemi radiotelevisivi, sia nazionali che locali, in funzione dell’adozione di nuove modalita’ diffusive di contenuti multimediali e del progressivo affermarsi di applicazioni web-oriented per la produzione, veicolazione e pubblicazione di contenuti di “personal radio & TV”, sempre più accessibili al vasto pubblico attraverso Internet e la larga banda.
L’Osservatorio si pone come luogo di monitoraggio e proposizione dello sviluppo di tale settore integrato.
Nasce in definitiva da un’evoluzione (quella del “vecchio” Osservatorio “DTT”, che rimarrà tuttavia operativo in ANFoV, ancorchè parzialmente modificato nel titolo e nei contenuti, ed adattato all’analisi dei fenomeni più vicini alla fase a regime), che si apre a nuove forme di distribuzione radio e TV (dal DTT al DMB alla IPTV) e si giova della sua inevitabile confluenza con l’Osservatorio “Web 2.0 e New Media” (che pertanto non avra’ piu’ alcuna autonoma ragione di sopravvivenza).

20 ottobre 2011 in SMAU

Connected TV: TV e Web imparano a convivere? Achille De Tommaso, presidente ANFoV e Stefano Ciccotti, responsabile dell’osservatorio e vicepresidente ANFoV, AD di Rai Way hanno introdotto il tema della giornata. Nel primo intervento Roberto Azzano, coresponsabile dell’osservatorio e vicepresidente ANFoV, project manager NetConsulting ha illustrato, in una relazione d’insieme, come i diversi dispositivi, che sono stati tradizionalmente dipinti come concorrenti della TV classica, in realtà convivano con essa. Azzano ha fornito un breve quadro della congiuntura del mercato televisivo italiano che, dopo la modesta ripresa della raccolta pubblicitaria nel 2010, è ora in una fase di stallo. Dai risultati di alcune ricerche sui comportamenti degli utenti davanti alla TV, appare che la maggior parte delle persone guarda la TV facendo altre cose e interagendo con vari dispositivi in modo simultaneo. Al contrario di quanto è avvenuto con la stampa, quindi, internet e TV hanno imparato a convivere. E’ il contenuto che guida l’utente e la domanda di TV on-demand cresce. Per quanto riguarda le tecnologie, si va verso una semplificazione dei dispositivi, che sono di meno perché sempre più spesso integrati nei sistemi.

Andrea Portante, direttore marketing e sviluppo business di Rai New Media ha illustrato le linee di sviluppo della fruizione video, sia su TV sia su internet. Da qualche anno le curve di traffico sui due mezzi si assomigliano sempre di più: in altre parole, chi guarda video su internet lo fa sempre più spesso nei tradizionali orari televisivi. Si stima che nel 2020 la fruizione di video di internet sorpasserà quella su TV. Portante ha poi presentato l’offerta di RAI che è soprattutto gratuita. Le linee guida di RAI sono il sostegno del brand e la scelta di contenuti coerenti con esso, con un occhio, laddove possibile, alla monetizzazione dei contenuti.

Stefano Ciccotti ha quindi introdotto e coordinato gli interventi successivi.

Antonio Bosio, product & solutions director di Samsung Electronics Italia SpA ha presentato la visione di Samsung riguardo alla smart TV. Bosio ha sottolineato l’importanza dell’ecosistema in cui la TV opera, e l’importanza dell’interazione che la TV deve abilitare. Bosio ha anche illustrato la notevole evoluzione della piattaforma di distribuzione dal 2007 in avanti; oggi si è arrivati ad un localizzazione dei contenuti che è determinante per il cliente

Gino Alberico, di Rai Centro Ricerche, ha presentato infine alcune riflessioni sul tema della standardizzazione, al fine di rendere fruibili i contenuti sulle varie piattaforme. In Italia si è lavorato alla costruzione di un piattaforma aperta, accessibile a tutti e si sta spingendo molto sulla certificazione dei prodotti, in particolare i ricevitori HD. Il tema della sinergia tra broadcast e broadband è tecnicamente molto complesso e diventa sempre più importante capire se e come l’attuale infrastruttura di rete possa reggere la domanda crescente di streaming che si sta affermando.

23 novembre 2010

Le case degli italiani sono sempre più affollate di apparati multimediali che dobbiamo far coesistere e integrare, per fruire al meglio dei contenuti. Anche a livello domestico, si sta affermando un modello multiutente/multiterminale che entra a far parte a pieno titolo della cosiddetta “domotica”. Si va dalle piattaforme televisive (digitale terrestre free e pay, digitale satellitare pay, digitale satellitare free, IPTV), all’utilizzo di stazioni multimediali centralizzate, all’integrazione sempre più complessa tra sistemi di personal communication e personal entertainment con gli apparati domestici.
Cresce la domanda di interconnessione, ma anche il bisogno di gestire in modo semplice ed efficace il flusso di informazioni che giungono nelle nostre case in modo sempre più complesso.

Il tema è stato analizzato dai partecipanti all’Osservatorio, sia in rappresentanza delle società di analisi (le cui previsioni sulla necessità di regolamentazione appropriata e sui nuovi modelli di business sono apparse in linea con le problematiche evidenziate a livello Paese), che in rappresentanza dell’industria di apparati (originale la visione di Microsoft riguardo alla “connettività personale”) e degli operatori (interessanti le visioni Sky, Telecom Italia e Fastweb), che si sono misurati con le posizioni e preoccupazioni dei rappresentanti dell’industria italiana delle comunicazioni audiovisive.

Il resoconto completo degli interventi – corredato dalle dettagliate esposizioni dei vari relatori intervenuti – è reso disponibile esclusivamente alle aziende associate.
Il materiale sarà inviato a chi tra esse, verificata l’appartenenza all’associazione, ne farà opportuna richiesta secondo la procedura da poco instaurata.

30 settembre 2009

Il giorno 30 settembre 2009 si è tenuto a Milano il previsto incontro dell’Osservatorio “Nuove forme di distribuzione radiotelevisiva: piattaforme cross-mediali e servizi web-oriented”. L’osservatorio ha discusso tutti gli aspetti dell’evoluzione in atto, da quelli tecnici, alle nuove strategie dei broadcaster, fino al nuovo ruolo dello spettatore utente.
Sia i broadcaster che gli operatori TLC stanno contribuendo a rendere il sistema radiotelevisivo sempre più vasto e pervasivo, utilizzando piattaforme cross-mediali anche molto diverse tra loro, che tendono ad essere complementari ma, molto spesso, sono in reale concorrenza tra loro. Gli spettatori radiotelevisivi stanno assistendo ad una profonda rivoluzione tecnologica che, al di là della semplice adozione di nuovi terminali riceventi, sta mutando radicalmente linguaggi, relazioni e modi di fruizione dei contenuti radiotelevisivi.

Il presidente ANFoV, Achille De Tommaso, ha aperto i lavori con un saluto introduttivo, nel quale ha sottolineato l’importanza del ruolo e dell’impatto di Internet nella convergenza fra TV e TLC.

Stefano Ciccotti, AD di Rai Way e coordinatore dell’Osservatorio ANFoV, ha presentato la relazione introduttiva, sottolineando che quello in corso in Italia non è un semplice passaggio tecnologico al digitale. E’ in corso un cambiamento radicale nel modo di usufruire dei contenuti, con imponenti risvolti economici – si pensi solo agli investimenti nella rete e alla spesa delle famiglie – e di tipo sociale. Si stanno modificando comportamenti ed aspettative degli utenti, che devono adattarsi ad un’interazione obbligata con la TV.
L’ing. Ciccotti ha brevemente illustrato anche il contributo all’osservatorio inviato da Maurice Katri, di ADB, dal titolo “Multipiattaforma, multidecoder, troppi telecomandi?“. La panoramica sulle tecnologie digitali ha effettivamente messo in evidenza le contraddizioni di un’offerta complessivamente poco flessibile e con obiettivi di fidelizzazione, massimizzazione della permanenza e allargamento dei servizi, che non sempre appaiono in sintonia con le esigenze dei clienti. Questi ultimi, infatti, si stanno progressivamente orientando verso un utilizzo veloce e distribuito nel tempo e nello spazio. Sul piano tecnologico, quindi, alcune certezze ma anche molti interrogativi irrisolti.

Roberto Azzano, Vicepresidente ANFoV e Practice Leader NetConsulting, ha presentato “L’approccio multipiattaforma nel sistema radiotelevisivo”.
L’intervento di Azzano ha messo in evidenza come la crisi attuale, ma non solo quella, stia modificando gli assetti del sistema radiotelevisivo; le nuove linee strategiche però, non sono ancora chiare. Il mondo dei media in generale soffre perché sono crollati gli introiti pubblicitari tradizionali, e ciò ovviamente condiziona la capacità di investimento. Internet continua ad essere sotto-monetizzata: la crescita della pubblicità on-line certamente non riuscirà a compensare le perdite sugli altri fronti e anche i numerosi tentativi in atto da parte dei media di proporre contenuti a pagamento (si veda l’Express e Libération in Francia e vari esempi in USA) hanno esiti molto incerti. La situazione italiana è resa ancora più difficile da un “digital divide” a causa del quale circa metà della popolazione di fatto non è in rete.
D’altra parte la metà della popolazione che invece è in rete è attiva e spende parecchio, anche se spesso su sistemi e apparecchiature che poi sotto-utilizza. Che cosa proporre a questi utenti che cercano nuovi servizi e maggiore interattività? Difficile indicare in questo momento una linea strategica precisa. Certamente le tecnologie in generale e i sistemi a pagamento dovranno evolvere verso una maggiore semplicità di utilizzo e verso una maggiore standardizzazione e interoperabilità. Il grande punto interrogativo, in tutto questo, rimane il collegamento tra Internet e la TV, che porta con sé uno stravolgimento dei modelli di business.

Pieranna Calvi, di Sipra, ha presentato “Il web in TV: l’interattività al servizio dell’advertisement”, partendo dall’esperienza di Rai.tv, un canale web che fornisce servizi gratuiti che vanno dalle dirette ai canali web, alla riproposizione delle trasmissioni. Per Rai la presenza sul web è strategica perché rappresenta il paradigma di come sarà fruita la TV domani.
E’ fondamentale governare questa evoluzione per poter avere un modello sostenibile che garantisca contenuti di qualità. La crescita dell’utenza di servizi interattivi in Italia è lenta ma dal punto di vista pubblicitario il fenomeno è molto interessante. Per l’utenza interattiva, si parla di un modello di TV “a disposizione”, dove l’utente usufruisce dei contenuti nei tempi e nei modi decisi da lui stesso. Cadono, quindi, i tradizionali modelli di valutazione dell’impatto della pubblicità ma si possono attrarre nuovi target. “La pubblicità è un business e non un modello di business”, sottolinea la relatrice. Anche dal punto di vista del business pubblicità, quindi, è necessario mettere a punto e governare nuove strategie e approcci.

Achille De Tommaso, Presidente ANFoV e di COLT Telecom, ha parlato di “Banda sì, banda no: l’IPTV alla ricerca del cavo”.
Il presidente ha proposto una breve ricognizione sugli aspetti tecnici della IPTV, sottolineando come lo sviluppo dei nuovi servizi porta con sé una richiesta di banda sempre maggiore; già ora si delinea una possibile insufficienza strutturale, per fronteggiare la quale sono necessari importanti investimenti. Il tema è noto, e ANFoV ha già fatto sentire la sua voce in proposito.
L’intervento del presidente ha voluto tuttavia mettere in evidenza che gli investimenti dovranno essere accompagnati anche da una crescita qualitativa e quantitativa della domanda. E’ necessario migliorare l’alfabetizzazione delle imprese e dei cittadini e la pubblica amministrazione potrà innescare un processo virtuoso spingendo servizi interattivi in aree come scuola, sanità e tributi.

Marco Nuzzo, di Rainet, ha presentato: “RAI.TV: quando il broadcaster si fa netcaster”.
Nuzzo ha ribadito l’importanza strategica di Rai.tv per consolidare il brand e mantenere un presidio sul mercato. Al momento l’obiettivo di creare un brand riconosciuto e di razionalizzare i contenuti multimediali del gruppo sembra essere stato raggiunto. Si stanno anche ponendo le basi per un coinvolgimento dell’utenza attraverso meccanismi di interattività e creazione di community.
Più incerta è, invece, la valutazione economica di questa iniziativa. I costi organizzativi e tecnici, molto rilevanti, al momento non si sostengono, la valutazione deve essere fatta in prospettiva. Sul futuro scenario grava però un’incognita: la TV su domanda pone una grande sfida tecnica legata alla consegna dei contenuti. Per sostenere i picchi e garantire la qualità del servizio è necessario affidarsi a content delivery network, con conseguente minor controllo sulla filiera e aumento del rischio strategico. Ai fini della competitività dell’Italia, poi, si è fatto notare come questo richieda di affidarsi ad operatori stranieri. Un altro rischio emerso per il nostro sistema paese.

Achille De Tommaso, Presidente ANFoV, ha concluso i lavori ricordando che dalle presentazioni e dal dibattito che è seguito sembra delinearsi la certezza che si andrà verso una maggiore richiesta di interattività e verso una più ampia proposta di servizi a pagamento, anche se rimane l’incognita riguardo alla convergenza tra Internet e TV. La standardizzazione delle tecnologie di accesso e supporto ai servizi appare una scelta obbligata se si vuole allargare la base degli utenti. Su un aspetto vi è unanimità di vedute: lo sviluppo del nuovo sistema di distribuzione radiotelevisiva, qualunque esso sia, e i tempi di questo sviluppo saranno condizionati dagli investimenti sulla rete.

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