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Osservatorio “MVNO”

Osservatorio “MVNO”

Osservatorio “MVNO – Mobile Virtual Network Operator” A seguito della disponibilità delle reti mobili di terza generazione, si assisterà probabilmente ad una progressiva separazione tra chi possiede e gestisce l’infrastruttura di rete e chi eroga i servizi di comunicazione agli utenti.
Vi sono alcune ragioni che portano a questa conclusione. Tra queste rientrano non solo le possibili considerazioni sulla possibile capacità in eccesso di cui disporrà chi detiene la rete, ma anche la strada che la regolamentazione (a livello di singoli paesi e della Unione Europea) sembra avviata a percorrere e la volontà di aziende con una forte tradizione di customer service o di brand di entrare in questo settore (si consideri ad esempio l’accordo tra One2One e Virgin nel Regno Unito e in Italia gli accordi tra Vodafone e BT Italia, Poste Mobile, Carrefour, Conad, ecc).
In altre parole, la parte della catena del valore del settore delle telecomunicazioni mobili relativa all’accesso sembra destinata a “popolarsi” di nuovi attori.
Data la grande differenziazione nei servizi e nei contenuti che vi sarà con il 3G, sembra una conclusione naturale il fatto che il numero dei service provider o dei canali di distribuzione associati ad uno specifico operatore non debba necessariamente coincidere con il numero dei network disponibili, ma possa essere un suo “multiplo”.
E’ importante per ANFoV analizzare a fondo queste tendenze e coordinarsi con le iniziative che stanno già maturando in campo regolatorio, in modo da offrire alle aziende associate un quadro realistico delle possibilita’ e condizioni di sviluppo di questo settore.

13 settembre 2007

Le aziende associate si riuniscono per la prima volta per affrontare in modo specifico il tema dei Mobile Virtual Network Operator.
L’apertura del mercato della telefonia mobile agli MVNO è una tematica di grande centralità nel mondo delle TLC: l’avvento dei nuovi operatori ha infatti le potenzialità per rivoluzionare letteralmente il settore, introducendo nuovi attori in un contesto dominato da quattro operatori molto consolidati. “Il tema MVNO è assolutamente centrale” conferma Achille De Tommaso, Presidente dell’ANFoV, che ha introdotto i lavori. “Gli operatori telefonici, sia mobili sia fissi, stanno infatti affrontando un momento di transizione, nel tentativo di migliorare la propria offerta e scoprire la migliore strategia per consolidare la propria posizione commerciale sfruttando le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie”. “La liberalizzazione del mercato, d’altra parte, ha offerto la possibilità di emergere a nuovi soggetti, molto spesso estranei al mondo delle TLC, che si trovano ad affrontare un mondo ricco di sfide e in piena evoluzione”, ha concluso De Tommaso.

Nonostante il ritardo accumulato rispetto agli altri paesi europei, in primo luogo il Regno Unito, il fenomeno MVNO è in piena crescita anche sul mercato italiano, con numerose iniziative sulla rampa di lancio proprio in questi mesi.
Le caratteristiche dei soggetti che hanno scelto di entrare nel mercato della telefonia mobile in Italia sono molto differenti, tuttavia è possibile individuare nel gruppo alcune tipologie abbastanza definite. Innanzitutto gli esponenti della grande distribuzione (quali COOP, Carrefour, Conad), che vedono nella telefonia mobile uno strumento complementare al loro business, oltre a rappresentare un partner commerciale ideale per gli MNO. Un secondo gruppo comprende invece soggetti come Poste Italiane, con Poste Mobile, e operatori TLC fissi come Tiscali e BT, che hanno scelto di orientare la loro offerta “mobile” al mondo business; infine società come PLDT, che si rivolge invece alla sempre più interessante nicchia degli extracomunitari.

La situazione italiana presenta d’altra parte specifiche peculiarità: “tutti i casi finora riscontrati nel nostro paese” commenta Elisabetta Comini, Senior Research Analyst di IDC Italia che ha introdotto i lavori ,“si distinguono per il limitato investimento effettuato sul piano infrastrutturale e tecnologico, fatto che allontana questi nuovi operatori dalla tradizionale definizione di MVNO, avvicinandoli piuttosto al modello ESP, Enhanced Service Provider”. La definizione del ruolo MVNO, così come le modalità d’accesso di questi soggetti al mercato, sono d’altra parte oggetto di un’intensa attività regolatoria da parte di Agcom e Antitrust. “Gli MVNO sono stati ufficialmente riconosciuti dall’Agcom nel “Codice delle Comunicazioni Elettroniche”, del 2003” – conferma l’avvocato Massimo Donna, componente dell’Osservatorio Giuridico ANFoV. “Tuttavia sia l’Antitrust, sia l’Autorità stessa stanno lavorando febbrilmente per garantire la concorrenzialità e il corretto sviluppo di un mercato a forte rischio di concentrazioni”.

Il mercato della telefonia mobile sta affrontando un momento di grande cambiamento e pur presentando notevoli difficoltà agli operatori entranti, esistono anche grandi opportunità di business per chi saprà affrontare in modo efficace le innumerevole sfide del mercato.
Il primo fattore di successo sembra essere quello di sapersi posizionare correttamente in una nicchia di mercato, come confermato da Alessandro Morelli, di Italia Mobile: “Focalizzarsi sulla nicchia è la chiave per ottenere il successo, in questo modo è infatti possibile concentrare gli sforzi su una comunità di utenti ristretta proponendo servizi mirati”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche un’altra associata ANFoV, BT Italia, con Giuseppe Bonacina: “Anche BT ha preferito indirizzare la sua offerta ad una ben precisa nicchia di mercato” commenta Bonacina; “i nostri servizi di telefonia mobile si integreranno con quelli di fonia fissa e saranno esclusivamente indirizzati ad una clientela business”.

Numerosi sembrano essere tuttavia anche gli ostacoli all’esplosione di un mercato della telefonia mobile realmente aperto e concorrenziale, e questo pericolo è stato a vario titolo lamentato da molti degli intervenuti. Da un lato si sta parlando – in Italia – di un settore estremamente saturo, con una penetrazione in tutte le fasce della popolazione superiore alla media europea; dall’altro la capacità degli MNO di presidiare il mercato sembra essere difficilmente insidiabile, considerato il pressoché totale controllo sulle tariffe a livello wholesale.

Un costante lavoro di monitoraggio da parte dell’Agcom e dell’Antitrust sembra essere la condizione assolutamente necessaria perché il mercato si sviluppi in modo armonico e venga limitato l’eventuale abuso di posizioni dominanti. “Il lavoro di monitoraggio è tuttora in corso”, sottolinea Alberta Corona, portavoce dell’Agcom durante la riunione dell’Osservatorio; “è stata da poco avviata una consultazione pubblica, a dimostrazione che consideriamo ancora a rischio e intendiamo controllare con attenzione i prossimi sviluppi, in linea con quanto sta accadendo nel resto d’Europa”.

L’Associazione, come avviene già da tempo per altri Osservatori, intende mantenere al riguardo un ruolo di interlocutore privilegiato dell’Autorità regolatoria anche per quanto riguarda l’evoluzione del comparto degli operatori mobili virtuali. Tale ruolo è stato peraltro riconosciuto e auspicato nell’intervento della stessa Dott.ssa Corona, che ha sottolineato l’indipendenza di giudizio e il contributo di promotore di una discussione e di un confronto aperti da parte di ANFoV, sollecitandone il continuo contributo in tal senso.

L’Osservatorio MVNO aggiornerà i lavori alla fine del corrente anno, quando saranno prossimi al lancio i servizi annunciati e risulterà più chiaro il quadro regolatorio discusso a Bruxelles in sede ERG, proprio alla vigilia (12.9.07) dell’apertura dell’Osservatorio ANFoV.

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