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Osservatorio “IPTV”

Osservatorio “IPTV”

Osservatorio IPTV – Internet Protocol Television

Fra gli operatori Ict la necessità di concretizzare un’offerta in grado di incrementare l’Arpu e giustificare i nuovi investimenti di rete spinge a sviluppare una seria e non rituale riflessione sul futuro dell’IPTV.
Rispetto a due/tre anni fa, infatti:

le promesse di nuovi e considerevoli business non si sono realizzate;

la convergenza fra operatori Media e Telcos Ë rimasta in gran parte sulla carta;

sono visibili mutamenti nella domanda (da IPTV lineare a IP-video da portale).

Ci si deve chiedere a questo punto quali modelli di business siano oggi perseguibili.
I telcos hanno sostanzialmente operato con un Business Model basato sul multichannel in revenue sharing all’interno di formule Triple Play.

In alcuni paesi europei tale tendenza sembra affermarsi, mentre in Italia pare in impasse. Ci si deve chiedere peraltro se tale modello è quello giusto e se sia l’unico.
Deve peraltro considerarsi che così come la nascita della Pay TV è stata un mutamento del paradigma tecnologico da cui non si torna indietro, allo stesso modo oggi si può dire sia già in atto un’evoluzione verso un nuovo paradigma tecnologico che vede nel portale video il suo pilastro.
Sono tuttavia visibili alcuni modelli alternativi (come ad. es. modello I-Tunes, modello “aggregante” – Portali: Google-Yahoo, Wind, ecc., IPTV e VOD peer-to-peer – v. le nuove iniziative degli ex fondatori di Skype).
In particolare il modello I-Tunes comporta emersione del file sharing illegale, globalizzazione dei mercati, accordo con tutte le major, mentre il modello “aggregante” da portale evidenzia la personalizzazione come arma vincente delle soluzioni di rete basata su “aggregazione”, “partecipazione” e user generated content.
E inoltre: l’Advertising (ADV) può diventare il vero motore di business?
L’ADV online sta crescendo del 50% , nel 2010 sarà il 10% del totale ADV e varrà (in Italia) oltre 1.000 Mni Euro (20-25% della pubblicità TV).
L’ADV online dovrebbe far aderire le PMI (basse barriere di ingresso).
Le nostre analisi indicano che in Italia solo 45.000 aziende fanno pubblicità sui canali tradizionali, mentre più del doppio, con importi medi molto più bassi, fanno già oggi ADV on line.
Le peculiarità del panorama italiano sono dunque molte, sia nel mercato Tlc che TV. La riflessione che ANFoV auspica è quella di evitare di affidarsi a formule già preconfezionate o elaborate in realtà nazionali alquanto diverse, per contribuire a costruire una serie di punti fermi validi nel tempo e da condividere con tutti gli interlocutori interessati.

30 maggio 2007

Riunione del 30 maggio 2007 La premessa

Le industrie dei media e delle telecomunicazioni stanno affrontando un processo di trasformazione che presenta un complesso quadro di luci e ombre, dove opportunità e minacce emergono e si rincorrono, moltiplicano le modalità di fruizione e di accesso dei contenuti televisivi da parte dei consumatori, aprono la scena a nuovi provider e, in definitiva, promettono di scardinare le logiche dei modelli di business sinora adottati.

Lo scenario italiano lascia intravedere un futuro caratterizzato da una forte frammentazione del mercato e dalla coesistenza di fenomeni in evoluzione sul medio e lungo termine, legati a:

diverse piattaforme distributive TV digitale DTT, PayTV satellitare, IPTV, Mobile TV, che pur ancora ad uno stadio di diffusione non capillare, lasciano intravedere evoluzioni degli scenari competitivi e l’ingresso nuovi soggetti di mercato che attirano attenzioni del grande pubblico e risorse pubblicitarie, mettendo sotto scacco gli operatori tradizionali vincolati a infrastrutture legacy e a modelli operativi mono-piattaforma,

l’emergere di una nuova generazione di content provider (circa 50 milioni nel mondo tra autori professionali e amatoriali, Major, Editori, giornalisti, editori o anche semplicemente pirati), autori di nuove forme di creatività dell’emergente “creative industry” basata su molti contenuti sempre più amatoriali, creativi e gratuiti, che viaggiano su siti “contenitori” di basso contenuto editoriale (YouTube, My space..), e per ora dal basso contenuto pubblicitario

il lancio di progetti di sviluppo delle reti TLC e di broadcasting, finalizzati alla convergenza tecnologica, contrastati da una lenta evoluzione del quadro regolamentare e competitivo, dalla permanenza di aree di broadband digital divide e dalle difficoltà di investimento di molti operatori 2tiers e 3tiers,

l’evoluzione del modello dei ricavi della pubblicità televisiva sinora basata sul concetto “one-to-many” , che ora invece deve affrontare il percorso del “personal marketing” dove conta la capacità di targettare il consumatore e di raggiungerlo con comunicazione “one-to-one” (molto più costoso, lungo e complicato rispetto alle forme di pubblicità tradizionali).

I nuovi modelli di business e le strategie per presidiare il mercato

La concretezza di questi fatti e l’evidente sensazione di essere all’alba di una nuova era dell’industria delle comunicazioni alimenta il dibattito e gli interrogativi degli operatori del mercato:

quali sono i modelli di business di successo nel contesto complesso della nuova “industria creativa” ? Vinceranno i grandi operatori globali che offrono contenuti TV su più piattaforme tecnologiche oppure è il momento della vittoria dei piccoli (ovvero i content provider che pubblicano i contenuti svincolandosi dall’intermediazione e dai costi editoriali) sui grandi?

quali sono le strategie e tattiche che gli operatori TLC italiani possono adottare per mantenere il presidio del mercato della banda larga?

Come cambierà il loro modello di business sull’onda della progressiva “smaterializzazione” della relazione tra tipi di contenuto fruibili e rete, terminale e luogo di accesso? Devono o no investire nell’offerta triple play?

Qual è il punto di vista degli operatori del mondo della pubblicità? Qual è il peso della pubblicità nella catena del valore della nuova industria dei contenuti?

In un contesto dove per ora a tutti sfugge la piena comprensione delle reazioni e caratteristiche del potenziale di crescita, gli Associati ANFoV affrontano questi ed altri temi nei pomeriggi dell’Osservatorio IPTV, accogliendo i contributi di Istituzioni e degli attori del mercato, analizzando studi e ricerche di mercato e discutendo “senza veli” su scenari prevedibili ed evoluzioni del contesto competitivo regolamentare.

L’assetto regolatorio

L’incontro del 30 maggio 2007 è stato dedicato un approfondimento sul profilo dei mercati emergenti e sull’assetto della regolazione TLC e Media verso la convergenza:

Roberto Azzano – Vice presidente ANFoV, ha parlato dell’evoluzione dei mercati e delle piattaforme della TV digitale in Italia, dell’impatto e dei fattori di successo del Web.02, dell’evoluzione della domanda e dei modelli di business convergenti (clicca qui per vedere la presentazione)

Giovanni Parrillo – Baker & Mckenzie, ha parlato di IPTV e la regolamentazione TLC e Media verso la convergenza, illustrando le direttive della regolamentazione UE, lo stadio e l’evoluzione della regolamentazione TLC e Media in Italia, la disciplina italiana delle varie piattaforme TV digitale e di IPTV (clicca qui per vedere la presentazione).

Conclusioni: contenuti e pubblicità on line driver del futuro

Il dibattito del 30 maggio è stato alimentato dall’esposizione di posizioni e domande di diversi operatori di TLC presenti e dall’emergente esigenza di conoscere punti di vista e strategie adottati dagli operatori del mondo della Pubblicità, che stanno concretamente affrontando il passaggio dal modello “one-to-many” della TV generalista a quello “one-to-one” dei siti Internet “user generation content”.
I prossimi incontri dell’Osservatorio IPTV proseguiranno con:

il contributo diretto di alcuni operatori specializzati del mondo della Pubblicità, che aiuteranno gli Associati a comprendere meglio le dinamiche e le forme più innovative della Pubblicità su Internet come fonte di finanziamento della pubblicazione dei contenuti;

il dibattito aperto sulle minacce e opportunità per gli operatori triple play italiani che devono mantenere il presidio del mercato e migliorare la redditività delle loro aziende, sull’onda della convergenza tecnologica e della trasformazione dell’industria dei contenuti;

il contributo di analisti e opinion leader che descriveranno scenari evolutivi e “best practices” europee, mettendo a disposizione degli Associati la loro capacita’ di “visione” e previsione sull’evoluzione del contesto italiano.

23 ottobre 2007

Riunione del 23 ottobre 2007 Torna a riunirsi l’Osservatorio IPTV, rivisitando, in apertura, il tema di fondo: Servizio Web o Servizio TV? Nuovi contenuti o TV tradizionale veicolata su nuova tecnologia?

Quando si tratta di IPTV sono numerosi i parametri da prendere in considerazione, soprattutto se si cerca di definire con precisione gli ambiti di una nuova forma di intrattenimento digitale che avrà un peso determinante nel prossimo futuro.

Nel corso dell’Osservatorio ANFoV si è cercato di analizzare approfonditamente i numerosi fattori che costituiscono l’attuale scenario.

Il campo di osservazione viene definito proponendo per l’IPTV la seguente definizione: “Qualunque sistema di delivery di contenuto televisivo con tecnologia IP”.

Partendo da questa definizione è possibile ricostruire uno scenario nazionale. Il 2007 è un anno di transizione per l’IPTV, nel corso del quale si sono tuttavia segnalati episodi di una certa importanza per la crescita del settore. Da un lato si è assistito all’ingresso nel mercato dell’operatore incumbent, Telecom Italia, e l’annuncio di operazioni similari da parte di Wind e Tiscali; dall’altro si constata il consolidarsi dell’offerta Pay-TV, con SKY che per il primo anno ha fatto registrare un bilancio in attivo.

La relazione introduttiva, svolta a cura di Roberto Azzano, vicepresidente Anfov e Responsabile dell’Osservatorio, registra aspetti significativi di questo trand: i modelli di IPTV presenti al momento sul mercato italiano ed internazionale sono numerosi. Le società tradizionali di telecomunicazioni si sono concentrate prevalentemente sul modello dell’aggregazione TV lineare, mentre i grandi broadcasters (RAI, BBC) hanno sperimentato l’IP per integrare la loro offerta con servizi Video on Demand. Il VOD potrebbe inoltre rivelarsi un nuovo ed interessante canale anche per gli operatori specializzati nell’home video. Particolarmente eclatante il successo dei Community Portal (del tipo di Youtube, per intendersi), che mettono al centro il contenuto generato dagli utenti.
La nuova frontiera sembra essere tuttavia quella degli aggregatori di contenuto, come Joost e Babelgum, in grado di offrire un mix equilibrato di contenuti lineari e non lineari ed avvicinarsi sempre più alla cosiddetta Personal TV.

La distribuzione di contenuti video su IP sostenuta da un modello di business, basato sull’Advertising, sempre più solido e convincente, è il tema che è stato scelto da Marco Caradonna, Rappresentante di IAB Italia, associazione che raggruppa i più importanti operatori pubblicitari on-line del nostro paese. Il relatore ha posto in evidenza il fatto che l’online video sia in effetti uno dei temi caldi del momento. Quest’anno gli investimenti da parte degli inserzionisti hanno fatto registrare un incremento del 95% negli USA e anche in Italia sono in forte crescita gli utenti internet che abitualmente fruiscono di contenuti video. La fruizione di internet come media è infatti in forte crescita in tutto il mondo e sta progressivamente avvicinandosi ai media tradizionali, sia in termini di numero di utenti, ma anche e soprattutto in termini di tempo speso. L’utilizzo di internet sembra avere caratteristiche peculiari, complementari a quelli di un medium tradizionale come la televisione, che la rendono sempre più interessante per gli investitori pubblicitari di tutto il mondo.

La conclusione dei lavori sottolinea infine che una caratteristica dell’IPTV che molti tendono a sottovalutare è la natura potenzialmente internazionale di questo genere di emittenti, tanto che non sia utopistico pensare di poter raggiungere audience globali.
Il ruolo di ANFoV, anche nel caso dell’IPTV, è promuovere Osservatori per tenere monitorato il fenomeno, invitando a trattare il tema alcuni speaker autorevoli, in modo da mantenere vivo il dibattito e l’analisi di questi settori, apparentemente “di frontiera” ma destinati a divenire il terreno del confronto: competitivo per i player e sociale per gli utenti. ANFoV contribuisce in tal modo a prefigurare gli scenari della nuova economia della convergenza.

L’Osservatorio IPTV aggiornerà i propri lavori ai primi mesi del 2008, prefiggendosi lo scopo di informare l’Autorità garante per le comunicazioni sulle possibili evoluzioni dello scenario-mercato.

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