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Osservatorio “Integrazione e convergenza di servizi e piattaforme multimediali tra nuovi modelli di business e adeguamento regolatorio”

Osservatorio “Integrazione E Convergenza Di Servizi E Piattaforme Multimediali Tra Nuovi Modelli Di Business E Adeguamento Regolatorio”

Osservatorio “Integrazione e convergenza di servizi e piattaforme multimediali tra nuovi modelli di business e adeguamento regolatorio”

5 maggio 2015

Presentazione

Lo schermo del computer si identifica sempre di più con lo schermo televisivo connesso a internet. Ciò mette a dura prova lo schema normativo preesistente. D’altra parte, ciò ha anche facilitato lo sviluppo di nuovi servizi che sfruttano l’esperienza maturata nel settore televisivo sulle nuove piattaforme basate sulla connessione a internet. L’Osservatorio si propone di approfondire alcune tematiche relative alle diverse tipologie di nuovi servizi e il relativo assetto regolamentare, gli strumenti a disposizione dei titolari dei diritti, la tutela dei minori e la classificazione dei contenuti, nonché la Net Neutrality.

Svolgimento

Coordinato da Raffaele Giarda, responsabile dell’Osservatorio da cui ha preso il titolo l’incontro in questione, nonché dell’Osservatorio giuridico di ANFoV e partner Baker & McKenzie, l’incontro è stato aperto da Nino Catania, direttore generale di Anfov il quale ha sottolineato come “Il rapido trasformarsi dello scenario della convergenza porta con sé la necessità di un cambiamento anche dal punto di vista regolamentare”. Se prima i servizi erano forniti separatamente oggi la situazione è completamente cambiata e il diritto deve inseguire un mercato in piena fase evolutiva.

La situazione del mercato è stata efficacemente descritta da Augusto Preta, direttore generale ITmedia Consulting, che ha evidenziato la crescente importanza del video che vale ormai il 60-70% del traffico della Rete. L’evoluzione del mercato verso il 4K, la crescita di Netflix che nei prossimi mesi sbarcherà anche in Italia e i differenti modelli di business del video on demand sono i punti toccati da Preta.

“Il contesto competitivo è cambiato – ha spiegato– e pone nuove sfide ai policy maker. Va tenuto conto del rapporto tra competizione e concentrazione e il problema è capire se questa distruzione creativa sia in grado di generare un più elevato livello di concorrenza”. Di sicuro – ha proseguito – va definita la regolazione che riguarda televisione e Internet non in una logica televisiva, ma leggendo i fenomenti in rapporto al benessere e ai benefici per il consumatore. Per questo “tutto cio che è mantenimento di rendite dei soggetti tradizionali non deve trovare molto credito nella regolazione che è fondamentale perché influenzerà lo sviluppo del mercato”.

La necessità di una banda sempre più larga determinata dal forte incremento dei video pone il tema della neutralità della rete. Raffaele Giarda ha esaminato la situazione della distribuzione dei contenuti in modo uguale senza vincoli e costrizioni ricordando come l’Europa, fin dal 2009, si sia pronunciata per una neutralità quasi assoluta.

Una posizione questa, che per gli Stati nazionali comporta l’introduzione del relativo principio nei loro assetti regolamentari. In Italia il Codice delle comunicazioni elettroniche prevede alcuni spunti relativi alla neutralità della rete. Secondo Giarda però “una focalizzazione sulla neutralità e capacità della rete è uno sforzo che il legislatore dovrà fare”. Sul campo ci sono alcune proposte relative a nuovi articoli della Costituzione che sanciscono la neutralità della rete, ma, osserva Giarda, “il punto focale è se garantire la possibilità a chi è in grado di spendere per velocizzare le trasmissioni, assicurando però al contempo che chi ha diritto all’accesso alla Rete possa esercitarlo in modo efficace”. Assecondare lo sviluppo della tecnologia e consentire agli operatori di fare il proprio business è l’indicazione che arriva dal responsabile dell’Osservatorio giuridico di Anfov.

Nella seconda parte dell’incontro Saverio Puddu, avvocato dello studio associato a Baker & McKenzie, ha esaminato la situazione italiana delle collecting, le società che operano nel campo dei diritti d’autore disegnando uno scenario futuro che potrebbe prevedere ancora la presenza di monopoli. Una situazione che se da una parte, ha osservato Puddu, può semplificare e ridurre i tempi delle negoziazioni, offre una maggiore capacità di controllo sull’utilizzo e prevede un unico ente che amministra l’intero repertorio italiano, dall’altro comporta i rischi classici della presenza di un monopolista che godrebbe di un eccessivo potere con una scarsa capacità di adattarsi agli sviluppi del mercato.

L’avvocato Saverio Ligi, associato a Baker & McKenzie, ha fotografato lo stato di applicazione del regolamento Agcom in materia di tutela del diritto d’autore, evidenziandone gli aspetti principali e illustrando possibili sviluppi. L’Avv. Ligi ha inoltre fornito qualche dato relativo all’attività dell’Agcom in applicazione del regolamento. Su 230 istanze ricevute sono stati avviati 147 procedimenti con 53 ordini di blocco, 19 archiviazioni e 4 procedimenti ancora in corso. In 71 casi c’è stato un adeguamento spontaneo da parte dei soggetti che hanno ricevuto la notifica. “Un dato importante” sottolinea Ligi, che dimostra una reazione da parte del mercato. Anche in questo caso si conferma la crescita del video con il 42% delle violazioni che arrivano dagli audiovisivi.

Ha chiuso l’incontro Giulio Votano, Vicedirettore Affari Generali, Contratti e Sistemi Informativi di Agcom, che ha illustrato la situazione della convergenza tra regolamentazione e autoregolamentazione per quanto riguarda la tutela dei minori e il product placement, focalizzando l’attenzione sulle problematiche applicative in relazione ai nuovi servizi media, e illustrando gli strumenti regolatori messi a disposizione dell’Agcom e i lavori dell’ERGA, il gruppo che riunisce i regolatori europei nel campo degli audiovisivi.

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