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Osservatorio DTT

Osservatorio DTT

Osservatorio DTT – Digital Terrestrial Television

L’Osservatorio sulla DTT in Italia è stato un “cantiere” che ANFoV ha aperto alcuni anni fa e che ha visto impegnati i principali operatori di settore nel definire gli scenari di sviluppo di questa nuova tecnologia, le problematiche legate alla erogazione dei contenuti, nonché il quadro regolatorio comunitario e nazionale. In questo contesto e sulla base di un accordo specifico siglato nel novembre dell’anno precedente, nel 2006 è iniziata la collaborazione fra ANFoV e Fondazione Ugo Bordoni per la valorizzazione delle esperienze di t-government, in sei progetti pilota avviati da FUB nelle aree: servizi al cittadino, servizi socio-sanitari e avviamento al lavoro.
In particolare ANFoV curerà l’analisi dei criteri di usabilità, utilizzazione del servizio e soddisfazione dell’utenza contribuendo alla messa a punto di metodologie di analisi dell’utenza e per la rilevazione dei criteri di usabilità in sei progetti- pilota di sperimentazione della televisione digitale terrestre per applicazioni di e-government.

La Fondazione Ugo Bordoni ha infatti ottenuto nel 2005 accesso al co-finanziamento di sei progetti, in aree considerate strategiche per l’attuazione di programmi di t-government, principalmente concentrate nei settori: Servizi al Cittadino, Sanità, Lavoro.
Compito di ANFoV sarà di mettere a punto strumenti di valutazione dell’usabilità dei servizi di t-government, con focalizzazione su: grado di utilizzazione del servizio, percezione della facilità d’uso e dell’utilità, adeguatezza dell’assistenza, monitoraggio di eventuali distonie, impatto delle apparecchiature all’interno dell’abitazione. La prima fase dei lavori che terminerà a giugno 2006, riguarda la messa a punto degli strumenti e delle metodologie di rilevazione attuando inoltre una serie di analisi preventive, con l’obiettivo di raccogliere informazioni sul contesto tecnologico e sull’utenza dei singoli progetti e di evidenziarne eventuali criticità.

Per sviluppare ed introdurre con successo i servizi interattivi offerti dalla televisione digitale, si è infatti sempre sottolineata la necessità di prestare particolare attenzione agli aspetti di utente. L’adozione di un approccio valutativo centrato sull’utente ha, in questo caso, l’obiettivo di rendere massima l’usabilità e il grado di utilizzo dei servizi stessi, individuando le aree che soddisfano le aspettative e le aree che possono essere soggette a miglioramenti.

I principali passi di un intervento per supportare la misurazione del livello di usabilità del servizio interattivo da parte dell’utente, ovvero il livello di soddisfazione dell’utente finale, sono i seguenti:

  • Selezione dei Fattori di Usabilità e di Soddisfazione;
  • Contributo alla identificazione dei criteri di segmentazione e dimensionamento dell’utenza pilota;
  • Supporto alla costruzione dei questionari e definizione delle modalità di raccolta dei dati;
  • Elaborazione dei dati raccolti e presentazione dei risultati.

Inoltre, sulle base delle analisi, ANFoV metterà a punto precise linee-guida di carattere strategico per l’introduzione di servizi interattivi di t-government con caratteristiche ottimali di usabilità. I risultati dell’intero progetto saranno disponibili nella primavera 2007. La collaborazione con FUB contribuirà a facilitare il passaggio verso una fase più applicativa del t-government al fine di rendere “usabili” e amichevoli per l’utente queste nuove applicazioni in aree cruciali, come servizi al cittadino, sanità e lavoro.

26 giugno 2008
Il 26 giugno 2008, presso il Parlamentino del Palazzo dei Giureconsulti in Piazza Mercanti a Milano, si è tenuta la prevista riunione dell’Osservatorio ANFoV sull’emittenza locale e la televisione digitale terrestre (DTT). La riunione è stata presieduta dal Responsabile dell’Osservatorio, ing. Stefano Ciccotti e si è aperta con il saluto del dottor Achille De Tommaso, Presidente ANFoV, il quale ha ricordato il ruolo passato e presente dell’associazione nel monitorare le opportunità tecnologiche e di mercato emergenti e la loro naturale proiezione nella convergenza, fenomeno, questo, che ha giustificato e giustifica l’apertura di ben 12 Osservatori tematici, la cui attività scandisce e supporta tuttora in associazione l’iter evolutivo del binomio “banda larga-convergenza”.

L’emittenza locale e le opportunità di sviluppo del DTT in Italia
Negli ultimissimi anni è iniziata in Italia la migrazione della trasmissione televisiva da piattaforma analogica a piattaforma digitale. La stima è che l’intero sistema televisivo migrerà su piattaforma digitale a partire da metà 2009. In questo scenario si inserisce il ruolo dell’emittenza privata e le opportunità che si aprono per le TV locali e/o tematiche, che si pensa possano beneficiare in misura significativa dello sviluppo della DTT e della migrazione dalla piattaforma analogica a quella digitale. A questo proposito l’autorità britannica OFCOM sostiene che un adeguato sfruttamento delle opportunità offerte dalla convergenza (cavo, satellite, internet, ecc.) può massimizzare impatto e profitti delle TV locali e, più in generale, di canali non generalisti ma tematici o “di nicchia”, sia questo termine assunto con significato tematico ovvero con quello geografico. Il driver di questo potenziale sviluppo dell’emittenza locale nel DTT è senz’altro l’esperienza della Pay-TV in termini di servizi, applicazioni, piattaforme e modello di business, come esaurientemente illustrato dal dottor Roberto Azzano, Project Manager di NetConsulting e Vicepresidente ANFoV. L’opportunità di veicolare servizi PA su piattaforma digitale televisiva locale deve inoltre essere considerato come un driver addizionale dello sviluppo della DTT a livello locale.

Tavola rotonda su “Modelli possibili per il successo della DTT in ambito locale”. La convergenza WiMax-DTT
I lavori dell’Osservatorio DTT si sono conclusi con una Tavola Rotonda che ha esplorato i possibili modelli di business per il successo della DTT in ambito locale e che ha visto la partecipazione di Piero De Chiara (DgTVi), Fabrizio Berrini (Aeranti-Corallo), Fioravante Cavarretta (Telenova), Raimondo Lagostena (FRT), Sandro Parenzo (Telelombardia) e Francesco De Domenico (RaiWay). La Tavola Rotonda è stata moderata dall’ingegner Umberto de Julio, Vice Presidente di ANFoV e Responsabile dell’Osservatorio su NGN.
Le TV locali hanno un miglior profilo di quanto si pensi: alcuni dei singoli canali SKY, ad esempio, non totalizzano ascolti superiori ad una buona TV locale. Pur tuttavia assorbono e sottraggono grandi quote di pubblicità alle TV locali. Una delle soluzioni possibili è l’unione di strutture tecnologiche e progetti editoriali sullo stesso territorio tra TV locali, in modo da aumentare dimensione e capacità attrattiva verso la raccolta pubblicitaria ed eventuali servizi, anche per poter accedere con maggior agilità ai (costosi) listini digitali offerti da RAI oppure da Telecom Italia Media. 
La gara WiMax, recentemente conclusasi, può rappresentare, con l’utilizzo delle relative frequenze ed il riutilizzo delle torri, un’opportunità per aumentare a livello regionale le opzioni di convergenza tecnologica con possibili benefici per lo sviluppo delle TV locali, per esempio ipotizzando un abbinamento DTT e WiMax rispettivamente per la trasmissione broadcast e l’erogazione di servizi, come suggestivamente prefigurato dal dottor Lagostena, che ipotizza – o comunque auspica -, peraltro, lo switch off della DTT nel 2010 e non oltre.

Le problematiche della “fase mista”
Il dottor Cavarretta ha invece posto l’accento sulle difficoltà che presenta la fase di transizione tra analogico e digitale, soprattutto in una fase “mista”, in cui le due piattaforme convivono. Uno dei problemi è la raccolta pubblicitaria, già in discesa, che non può ulteriormente ridursi a causa della segmentazione dell’utenza tra chi usa la piattaforma analogica e chi è già passato al digitale. L’anticipo dello switch-off, comunque previsto tra il 2010 ed il 2012, è quindi un fattore di grande vantaggio per le TV locali, poiché porrebbe fine ad un periodo di transizione che, se prolungato, potrebbe arrecare ulteriori danni economici al settore dell’emittenza locale. La sostanziale indisponibilità di più reti da parte degli operatori regionali impedisce inoltre la migrazione, anche in via sperimentale, di uno o più canali al digitale, in modo da preparare lo switch-off anche da un punto di vista tecnologico.
In tal senso ha concluso il proprio intervento il dottor Berrini, rappresentante delle emittenti locali.

Un sistema co-operativo tra network nazionali e TV locali
In ogni modo il punto cruciale della migrazione al digitale terrestre è la definizione di un modello di business che possibilmente non penalizzi il patrimonio costituito dalle TV locali. A questo proposito il dottor de Domenico (presidente di Rai Way) ha provocatoriamente proposto l’apertura delle reti dei network nazionali alle televisioni locali, un po’ come è successo nella fase di liberalizzazione delle telecomunicazioni alla fine degli anni ’90, ed illustrato i benefici di sistema che questo modello di business potrebbe portare all’intero sistema televisivo nazionale. 
L’ago della bilancia potrebbe così pendere dalla parte di un sistema co-operativo, e non più competitivo, tra grandi network nazionali e realtà locali, come sottolineato dal dottor Preta, che ha anche voluto stigmatizzare, a conclusione dei lavori, come la transizione al digitale terrestre non costituisca soltanto un processo tecnologico, ma abbia rilevanti implicazioni sociali e richieda l’assunzione contemporanea di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti.

Il ruolo di un'”associazione per la convergenza”
I lavori hanno comunque evidenziato la bontà del ruolo svolto dall’ANFoV nell’ampiezza del dibattito che specie in quest’ultimo lasso di tempo ha assunto in Italia la televisione digitale terrestre.
L’ANFoV ha infatti seguito passo dopo passo, sin dal 2002, con un Osservatorio puntato dapprima sugli aspetti soltanto politici dell’iniziativa progettuale e quindi, successivamente, su quelli tecnologici e di mercato, lo sviluppo graduale del progetto affrontando le problematiche di vario ordine che lo hanno fino ad oggi accompagnato.
In quanto “associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione”, il ruolo dell’ANFoV ha trovato nel dibattito svoltosi intorno all’avvento della DTT in Italia una collocazione ideale: non può ritenersi trascurabile, infatti, ciò che è emerso ieri dalla tavola di esperti che, in rappresentanza delle varie componenti dello scenario in atto, sono intervenuti per sottolineare, in definitiva, che convergenza e larga banda sono due sistemi-risorse di cui il Paese può largamente fruire (significativo il riferimento di Lagostena, FRT, sul possibile connubio tecnologico e di sistema fra WiMax e DTT) per realizzare quel salto di qualità e di progresso che gli consentono di sostenere la sfida con i restanti paesi dell’arco europeo.
L’Osservatorio DTT continuerà ad essere attivo nel corso dell’anno e, prendendo spunto da quanto emerso nel corso dei lavori del 26 giugno u.s., ricercando l’acquisizione di nuove conoscenze e posizioni tra i vari attori, tenterà una integrazione ulteriore con le tematiche oggetto degli altri Osservatori che sono operativi in ANFoV (significativo in proposito anche quello sulle PMI), i quali espongono tutti, a buon diritto, il “vessillo della convergenza”, a riprova cioè del fatto che “i pezzi di convergenza” posti sotto osservazione dall’associazione possano non solo idealmente ma anche sostanzialmente far parte del sistema potenzialmente concentrico della convergenza, fino ad assurgere ad una più profonda e radicale nozione di “Ecosistema” che connoti in modo complesso e composito lo sviluppo tecnologico, economico e sociale di un paese evoluto.

documenti consultabili:
Il Mercato della Multimedialità per l’emittenza televisiva locale
a cura di Roberto Azzano, Vice Presidente ANFoV

13 dicembre 2007
Il giorno 13 dicembre 2007 si è tenuto a Milano presso il Centro Congressi Benetton l’Osservatorio DTT ANFoV.
L’incontro ha avuto come oggetto l’analisi dello switch-over in Sardegna e in particolare gli effetti generati sull’utenza, sull’ascolto e sulle attese relative allo spegnimento completo delle trasmissioni analogiche previste (al tempo dell’incontro) per il maggio 2008. 
L’attenzione posta sulla Sardegna, la prima regione coinvolta nello switch-over per aree geografiche, è determinata dall’essere un’esperienza particolarmente rilevante per le possibili ricadute anche in ambito nazionale.
In primo luogo è stato analizzato, da Giuseppe Bisesti di Rai Way, l’effetto della transizione sulle famiglie sarde. Lo switch-off di marzo 2007 a Cagliari ha visto coinvolte 600.000 persone; quello di novembre 2007 nel Nord dell’isola ha riguardato altre 700.000.
La transizione dall’analogico al digitale ha richiesto, inoltre, l’utilizzo di molteplici strumenti della comunicazione, tra cui anche sopralluoghi ed assistenze telefoniche, per riuscire ad informare la popolazione nel migliore dei modi possibili.
Le problematiche maggiori hanno riguardato la sintonizzazione dei decoder: in media il 91% delle famiglie hanno manifestato questo problema tra lo switch-off di marzo e quello di novembre.

Successivamente sono stati illustrati, da Angelo Amoroso di AGB Nielsen Media Research, i dati relativi al tasso di penetrazione e agli ascolti rilevati in Sardegna durante la transizione.
Al 30 novembre 2007, la Sardegna presentava un tasso di penetrazione del decoder DTT pari al 70,1% con una quota d’ascolto del 33%; un tasso di penetrazione del decoder Sat pari al 22,1% con una quota d’ascolto del 15,9%; un tasso di penetrazione del totale degli apparati di ricezione digitali pari al 80,9% con una quota d’ascolto del 48,9%. Nel complesso, quindi, quasi il 49 % degli ascolti sono “digitali” contro poco più del 17% riferito alla media italiana.

Lo spegnimento progressivo delle reti televisive di RAI e Mediaset (rispettivamente di Rai Due e Rete Quattro) ha indotto la maggior parte delle famiglie sarde a dotarsi di un decoder digitale terrestre se già non possedevano un decoder satellitare.
La visione di Rai 2 e di Rete 4 in digitale terrestre ha trainato gli ascolti in digitale terrestre anche delle altre emittenti generaliste. 
Per questo effetto di traino, anche le emittenti specifiche del digitale terrestre in Sardegna hanno sviluppato un volume di ascolti 4 volte più elevato rispetto alla media italiana.
L’incontro si è concluso in una tavola rotonda con i principali operatori del processo, presieduta da Augusto Preta, Responsabile Progetto DTT ANFoV.
Hanno partecipato:

  • Andrea Ambrogetti, Mediaset
  • Fabrizio Berrini, Aeranti-Corallo
  • Francesco De Domenico, Rai Way
  • Bianca Papini, Telecom Italia Media
  • Egidio Viggiani, D-Free

documenti consultabili:
 La risposta degli utenti alla transizione tecnologica
a cura di Giuseppe Bisesti, Rai Way
 La nuova offerta alla prova dell’ascolto
a cura di Angelo Amoroso, AGB Nielsen

Febbraio 2007

L’interattività sulla DTT essenziale per lo sviluppo
A due anni dall’inizio delle sperimentazioni, è opinione diffusa che l’affermazione della TV digitale terrestre in Italia non sarà un’evoluzione lineare e facilmente prevedibile per più di un motivo.
I rimedi introdotti dal recente disegno di legge governativo e gli incentivi previsti nella Finanziaria 2007 tracciano una prima strada tesa a creare ed incrementare contenuti nuovi ed esclusivi godibili sulle frequenze digitali.
Ma a fronte dell’attuale affollamento dell’etere, se il passaggio al digitale viene percepito, a livello diffuso, solo come una razionalizzazione delle frequenze che permette una maggiore disponibilità di offerta TV, le incomprensioni e le resistenze fra i cittadini non saranno lievi, tenuto conto della difficoltà di spiegare a tutti i cittadini il perché di nuovi costi e nuove abitudini collegati a tale migrazione.
D’altra parte la TV analogica, nella sua storia, ha sviluppato più di una “finestra partecipativa” con i suoi utenti telespettatori, laddove l’uso combinato di palinsesto e telefono ha dato vita, ad esempio, a soluzioni di commercio a distanza e di virtuale partecipazione ad eventi in vario modo coinvolgenti.
La TV digitale terrestre certamente permetterà di incrementare queste e nuove interazioni con l’audience dei suoi programmi, ma fra le sue potenzialità vi è anche quella di poter generare, sulla base della interattività disponibile, una nuova generazione di servizi “personali” e “personalizzati”.
ANFoV, che racchiude, nel suo patrimonio associativo, l’intera evoluzione storica dei servizi online di massa in Italia, ritiene che digitalizzazione ed interattività siano la faccia della medesima medaglia, che – lato utente – significa disponibilità di un’ampia gamma di servizi personalizzati che possono semplificare e migliorare la vita sociale degli italiani.
Anche sulla base dei risultati delle sperimentazioni in corso condotte da FUB e Cnipa , non è fuori luogo affermare che la TV digitale terrestre può veramente diventare la “finestra” con cui i cittadini si informano ed interagiscono con le istituzioni e le società di servizio pubblico, centrale e locale.
La diffusione degli accessi Internet presso le famiglie italiane è crescente, ma si intravede già l’esistenza di un plafond infrastrutturale e culturale (circa il 50% delle famiglie stesse) che sarà difficile superare a breve e che troverà soluzione solo nel lento ricambio generazionale.
L’interattività sulla DTT è quindi una potenzialità da sviluppare sia presso la popolazione che ha già la possibilità di utilizzare con dimestichezza servizi Internet, sia per quella parte di essa, oggi ancora maggioritaria, che per lunghi anni ne sarà esclusa.
Alcune proposte finalizzate a creare le condizioni perché ciò avvenga sono le seguenti:

  • La disponibilità di servizi di pubblica utilità su DTT deve raggiungere una “massa critica” sufficiente a sviluppare e sostenere un’interattività permanente;
  • L’accesso ai servizi di pubblica utilità dovrebbe essere sistematizzato al fine di fornire all’utente finale percorsi di accesso facilmente rintracciabili;
  • Un significativo livello di standardizzazione delle funzioni di interrogazione ed interazione è un prerequisito affinchè l’utenza finale memorizzi esperienze di apprendimento e acquisisca abilità d’uso stabili;

Appare inoltre essenziale una forte campagna di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dell’utenza.

ANFoV – che ha attivato da quasi un quinquennio questo specifico Osservatorio, cui prestano la loro opera, con responsabilità di coordinamento e progetto, manager di aziende associate come ITMedia Consulting, Rai Way e NetConsulting – intende sviluppare al proprio interno, nell’ambito dei lavori programmati dall’Osservatorio medesimo per il 2007, nuove proposte affinchè la proposizione di valore dei servizi erogabili sulla piattaforma digitale terrestre non sia lasciata alle singole sperimentazioni, ma sia raccolta, sistematizzata e rilanciata in una visione unitaria di transizione al digitale.
A tale condizione l’intera società italiana disporrà di un reale buon viatico per il proprio sviluppo.

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